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vivere con un dca

Un’opinione sulle frasi pro-recovery

WARNING: questo sara’ un post stupido. Perche’ mi gira cosi’.

C’e’ un trend molto commune in tutti i vari blog/siti/tweets/altro pro-recovery che mi sta un po’ sulle palle. E questo e’… le inspirational quotes. Ecco, l’ho detto.

Cose tipo “Distruggi cio’ che ti distrugge” oppure “Ricorda che la bulimia sara’ un ricordo”. Lo so che a molte di voi piacciono, per molte di voi sono d’aiuto, e lo so che sono una decorazione carina per le pagine del diario pro-recovery e/o della stanza della clinica. Ma a me stanno un po’ sulle palle. E vi spieghero’ perche’.

bulimia frasi pro-recovery

Mi stanno sulle palle come mi stavano sulle palle i cuoricini che le mie compagne di classe delle elementari mettevano sulle i. Come le dediche sul diario di scuola (16 che mi vuoi bene 15 vorremmo sempre bene 6 la mia migliore amica).

Che ci volete fare, sono nata acida e moriro’ acida. Qualche dottore in passato ha perfino tentato di convincermi che rifiutando questi precetti non faccio altro che dimostrare che sono ancora legata al mio disturbo alimentare. Stronzate. Non credo che non voler fare un cartellone rosa con scritto “Io sono piu’ forte della bulimia” equivalga a voler mangiare/vomitare per il resto della vita. Quindi no, non c’e’ nessuna ragione bulimica recondita per questo odio, e’ solo che sono acida e moriro’ acida, con o senza disturbo alimentare.

Lo so che alla fine avete ragione voi, che auto-convincerci che si guarira’ e’ utile, che ripetere le proprie affermazioni quotidiane ti porta a crederci e a farle diventare realta’. Che pensare positivo e blablabla. Pero’ boh. Con me non hanno mai funzionato. Anzi, se devo essere completamente onesta, con me hanno solo avuto l’effetto contrario: ogni volta che dopo aver riempito quaderni di frasi d’auto-incoraggiamento ricadevo nella bulimia mi sentivo ancora peggio. I quaderni diventavano l’emblema del fallimento. Nella mia mente bulimica colorata solo in bianco e nero non esisteva (e non esisterebbe tuttora) il “questi sono ancora validi la prossima volta che cerco di guarire”.

Senza contare che poi le frasi pro-guarigione mi suonano troppo come le frasi pro-anoressia. Ripetersi “mangia sano” invece di “non mangiare”. Per qualche ragione, preferirei che la tecnica che uso per guarire sia diversa dalla tecnica che ho usato per ammalarmi. Mi rendo che quella e’ la psiche umana, non ci si puo’ tanto girare intorno, e se una cosa funziona in un verso perche’ non dovrebbe funzionare nell’altro. Perche’ non usare la tenacia per stare bene, dopo che la si ha allenata ammalandosi. Avete perfettamente ragione – pero’ io volevo guarire diventando piu’ indulgente con me stessa.

Poi ovviamente, come mi risponderete voi, ci sono inspirational quotes diverse, e alcune effettivamente ti dicono che devi essere piu’ indulgente con te stessa (devi essere indulgente) o altre cose semi-sensate. Alcune ti dicono che “Sei bella a qualsiasi peso” e per carita’, siamo tutti d’accordo: anche se poi, per me personalmente, leggerlo mi fa solo partire un mega-sospiro di sufficienza piuttosto che farmi pensare che sono sempre e comunque figa.

Pero’ vabbe’. Intanto buona guarigione, ricordatevi che siamo piu’ forti dei disturbi alimentari, ce la possiamo fare e la bulimia porta solo malinconia.

18 risposte su “Un’opinione sulle frasi pro-recovery”

Non mi è sembrato un post stupido (per lo meno per quello che è il mio concetto di “stupido”), però volevo dirti che sono d’accordo con te solo in parte.
Non mi fraintendere, non voglio in alcun modo criticarti, anzi, ho pieno rispetto per la tua opinione come per quella di chiunque; volevo solo dirti che, a differenza del solito in cui in genere mi ritrovo molto in quello che scrivi, questa volta sono d’accordo solo parzialmente.
A me le “inspirational quotes”, sostanzialmente, piacciono. Non è che mi aiutino chissà come nel mio “recovery”, però leggerle mi piace. Per me, sono un po’ come la musica. Non so se sono soltanto io o se magari l’hai notato anche te, ma a me capita che la musica che ascolto influenza il mio umore. E lo stesso mi succede con le frasi pro-ricovery: se ne leggo, il mio umore ha un giovamento. Il fatto che il mio umore ne abbia giovamento non è ovviamente sinonimo del fatto che poi nella vita quotidiana riesca ad agire più efficacemente sulla bulimia, però sono comunque un qualcosa che mi fa, ecco, “partire con il piede giusto”, per cui posso dire che mi aiutano a mettermi dell’umore di affrontare meglio quello che mi aspetta.
In pratica, non cambia nulla di concreto, per cui potrei dire che queste “inspirational quotes” non mi fanno nè caldo nè freddo, però mi cambia un po’ nell’umore in positivo, per questo le giudico positivamente.
Ma naturalmente questa è solo la mia opinione personale, magari sbaglio io, non lo so; poi siamo persone diverse, per cui una cosa che piace a me può non piacere a te o ad altri.
(Spero di non aver scritto niente che possa averti offesa, nel caso mi scuso perchè non era mia intenzione.)

(Una nota: non riesco a vedere l’immagine che hai messo sotto i primi paragrafi del post. E’ solo un problema del mio computer?????????????????)

tranqui che io non mi offendo per niente. so che la maggior parte della gente la pensa come te. e che questo sara’ uno di quei post in cui tutti quelli che risponderanno saranno in disaccordo.
ma non voglio neanche diventare uno di quei blog in cui si scrivono cose perche’ vanno bene a tutti. io ho delle opinioni, le lancio li’, vedo come la gente reagisce. se so che la gente reagira’ male, beh, le lancio lo stesso.
ci sta perfettamente che le frasi pro-recovery piacciano. a me non piacciono. la mia reazione istintiva e’ BLEAH. che poi ho cercato di razionalizzare in questo post. pero’ mi rendo conto che sia assolutamente soggettiva e che, se magari queste affermazioni non fanno propriamente guarire nessuno, magari per molto sono davvero d’aiuto. quindi si, ci sta.

l’immagine boh.

a me, in generale, non piacciono molto gli slogan di nessun tipo…e ripetermi o leggere frasi che non sento mie mi fa sentire in qualche modo manipolata… però, in effetti, tra le varie cose legate ai dca che si possono leggere in rete, le frasi pro-recovery sono tra quelle che riescono a influenzare in postivo il mio umore, ma questo credo che dipenda anche dal tipo di cose che capita di trovare in rete!… poi, personalmente, a me aiuta molto ripetermi alcune frasi/pensieri più e più volte…ma non si tratta di pro-recovery, piuttosto cerco di razionalizzare e ‘correggere’ alcuni miei modi di pensare invece che rimanerne vittima…è una fatica e non sempre ci riesco, però funziona! altre volte invece (ma questo credo che c’entro poco :D) mi ripeto delle frasi di incoraggiamento un po’ sceme, che mi aiutino a sdrammatizzare la situzione, giusto per tirarmi su o tranquillizzarmi…

Ah, interessante sentire le diverse tecniche. Anche io sdrammatizzo tantissimo. D altronde non ci si puó neanche lamentare e basta.
Sono d accordo con la cosa degli slogan, alla fine delle ripetizioni inauthentiche é facile che diventino un pó ipocrite…

Le parole sono sopravvalutate. Ecco un altro slogan :op
Capisco quello che intendi sull’odiare le cose che tutti amano. In particolare a me accade spesso, è come inciampare in un meccanismo a molla. A scuola da me tutte amavano Tom Cruise (sono bella stagionata) e io lo detestavo. Avessi visto un suo film! Forse piuttosto che stare da soli a compilare per ore quaderni di frasi incoraggianti sarebbe bello farsi una lunga passeggiata con un amico/a silente. O fare altro. In generale, fare altro. Altre cose. Perdere la giornata a NON poter seguire i soliti schemi. Parlo da cretina e chiedo perdono. E odio gli slogan. E non ho più ricomprato le batterie alla bilancia. La mia salvezza si chiama incostanza.

Sono d’accordissimo! Frasi del genere con me non funzionano, ne hanno mai funzionato. Ci sono altri sentimenti su cui è necessario far leva. Il training, specialmente quello di gruppo, mi fa semplicemente sentire superiore a certe sciocchezze e mi rende solo più acida… che ci vogliamo fare? Non tutti siam fatti allo stesso modo…

Leggevo il tuo post, e poi i commenti che le varie ragazze hanno lasciato… Pensavi che saresti stata molto contraddetta, e invece vedo che non è così…
Io non ti contraddico nè ti do ragione… Semplicemente condivido il mio pensiero e considerazioni collaterali… anche perchè questo post verte su un argomento di tale soggettività, che non può esistere un torto o una ragione, un giusto o uno sbagliato… esistono solo tante opinioni quante sono le persone che si relazionano ad una cosa come le pro-recovery quotes.
Parto dunque col dire che sono d’accordo con te sul fatto che esistono tipi e tipi di pro-recovery quotes… e non tutti questi tipi li metto sullo stesso piano. Non mi piacciono per niente quelle in cui la tipa di turno si fa un auto-scatto mentre stringe tra le mani un cartello su cui scrive cose smielate tipo: “Combatti ancora, fallo per me!!”… ecco, questo è il genere di cosa che non mi sa proprio di niente… mi sembra solo una forma di buonismo-esibizionismo da adolescente stupidina (con tutto il rispetto per chi fa cose del genere, magari sono pure armate di buone intenzioni, eh, non lo metto in dubbio…).
Mi piacciono invece le pro-ricovery quotes che vanno un po’ più in profondità, quelle che mi ricordano quali sono gli aspetti positivi della vita al di là dell’anoressia, quelle che mi fanno riflettere su certi atteggiamenti, quelle che in qualche modo mi stimolano a fare.
Non penso che queste frasi possano far guarire (e sennò si sarebbe trovato la magica medicina per i DCA, e tante grazie…), però penso che possano servire da punto di riflessione. Tutto qui. Se non le si lasciano essere fini a se stesse, ma si agiscono, possono condizionare positivamente il nostro comportamento. Perchè a volte certe cose che sappiamo di dover fare c’è bisogno di sentirsele dire dall’esterno.
Poi, vabbè, potrei allungare questo commento a dismisura tirandoci dentro tutto quello che ho studiato sulla reiteratività del cervello… ma, in breve, per quanto possa non essere molto lusinghiero per il genere umano sapere che i propri neuroni sono una coazione a ripetere, questo effettivamente sono. Qualsiasi cosa, la si impara per imitazione e reiterazione – è un meccanismo ancestrale, forse neanche del tutto conscio, basti pensare ai bambini che imparano a parlare o a fare le cose perchè copiano i genitori o i coetanei. Ergo, da questo punto di vista penso che, per quanto faccia molto “scimmia ammaestrata”, ripetersi mantra positivi (non necessariamente pro-recovery quotes…) in qualche modo aiuta…
Peraltro, mi viene da pensare che, come diceva un mio prof, “se c’è uno che parla, vuol dire che c’è uno che ascolta”… se le pro-recovery quotes sono tanto diffuse, è perchè c’è una certa percentuale di persone che, ciascuna a suo modo, le trova comunque utili. Il che ovviamente non significa assolutamente che debbano essere utili per tutti.
E, infine, non trovo propriamente corretto il parallelo tra frasi pro-guarigione e frasi pro-anoressia: se è vero che quello che viene detto/scritto può essere in grado di influenzare quantomeno l’umore altrui, delle frasi pro-anoressia possono o risultare indifferenti, o “tirare” in una direzione non propriamente salutare (un soggetto che già ovviamente è pendente verso il DCA… non aiutano, ecco), le frasi pro-recovery possono o risultare indifferenti, o motivare. Credo che sia una bella differenza.

P.S.= Anch’io non ho mai tollerato le dediche sui diari e i cuoricini… disgusto acuto di fronte a ciò!!

(Ma li tolleri veramente i miei commenti sempre chilometrici??…)

francamente non le avevo mai considerate
ora che ne ho letta qualcuna devo dire quello che suscitano in me non è né buonumore, né fiducia,né senso di sufficienza o irritazione,né speranza..bensì una dilagante ilarità!!
specialmente quelle con le assonanze – tipo distruggi ciò che ti distugge
cioè, le trovo incredibilmente ZARRE! (=tamarre)
non ridevo così in questo blog dai tempi delle Rappresentazioni Standard dell’anoressia con la carrellata di foto delle classiche pose da ragazza anoressica- aria sconsolata/assente/truce davanti all’eterno piatto con tre verdurine dentro, abbraccio del water e via dicendo
grazie 😀

quanto ti capisco!anche io mi sentivo stupida a dover fare disegni e cosine varie per la gioia dei dottori!
così come odio anche gli approcci psicologici del tipo :”ora stenditi, chiudi gli occhi, dimmi cosa vedi…” cosa cavolo dovrei vedere a occhi chiusi? mettiamola così: sono una tipa piuttosto pragmatica, voglio guarire una volta per tutte e basta! i giochini psico-attitudinali lasciamoli al cane di pavlov -.-

Ciao,
So che è un post vecchio e che sono fuori tema. Il fatto è che leggendoti mi sono catapultata nella tua vita non potendo fare a meno di notare quanto sia diversa seppur uguale alla mia. Quanta banalità, penserai. Tutti noi alimentarmente disturbati ci sentiamo diversi. Probabilmente perché lo siamo, ma sono i disturbi a costringergi a guardare gli uni negli occhi degli altri. Questo, per me, è più uno sfogo,un pianto. Sono ossessionata dal cibo, lo amo. E lo faccio mio senza Pudore. E fin qui, fino allo stomaco che tira e prega di essere lasciato stare per poi venire puntualmente ignorato, mi puoi capire. Perché l’hai patito. Io però non vomito. Semplicemente mi torturo. E fossi obesa, soffrirei di obesitá. Fossi anoressica o bulimica. Fossi fossi. Ma io chi sono? Ecco,secondo me, cosa ti ruba di più un rapporto malsano con cibo e corpo. A prescindere da nome e gravità. Il rapporto con te stessa. L’idea, la certezza di te. Mi sono privata di me stessa. E non so come ritrovarmi.
Non era una risposta pertinente…ma d’altronde un po’ di questo blog è anche per chi ha bisogno di far sentire la.propria voce e ,magari, di ascoltarla lui stesso.

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